Come affrontare al meglio il percorso di PMA


Che cosa è un desiderio, e come riconoscere la felicità. La strada che porta alla maternità è molto più dura di quello che ci raccontiamo, ed ognuna di noi ha una storia che merita di essere raccontata. Parliamo di come gestire l’insuccesso di un percorso di PMA.

Percorso di PMA: non sei sola.

Affrontare un percorso di PMA non è un viaggio in solitudine, questo perché sei nella coppia, vivi in un contesto sociale, e dovrai necessariamente incontrare persone. Vogliamo parlare dell’obiettivo che deve essere condiviso all’interno del nucleo fondamentale, la coppia: il sogno della maternità.

Sappiamo che quello della PMA è un percorso difficile che si riferisce alla sfera sessuale, ai rapporti nelle coppie e anche alla percezione che si ha di noi stesse.

La dott.ssa Elisa Vianello ci aiuta a comprendere meglio alcune dinamiche, i percorsi che siamo obbligati ad affrontare, nel momento in cui si inizia la PMA.

Deavocado è un luogo in cui poter parlare liberamente delle nostre problematiche, perché, come diciamo sempre #NonseiSola.

 

Il racconto della dottoressa Vianello.

Ormai è nel dialogo quotidiano, anche nei media, parlare dei problemi legati alla fertilità.  È diventata una conversazione non solo della coppia, ma della società stessa. Possiamo trovare articoli, podcast e una narrativa medica che affronta il problema da molti punti di vista. La domanda resta: che cosa deve fare la coppia per riuscire a superare questo momento?

La coppia deve prendersi per mano, e organizzare un nuovo mindset in grado di migliorare l’ambiente familiare, perché sicuramente ci saranno ostacoli da dover superare. In un primo momento è fondamentale ripetersi una frase che è fondamentale: non è colpa di nessuno, dobbiamo camminare insieme questo percorso.

Quando si affronta un percorso di PMA si avverte anche il peso di un giudizio sociale, una sorta di vergogna, perché ancora esiste un retaggio cultura che indica nella PMA un percorso “non naturale” per avere un figlio. Beh, queste sono riflessioni che dovete allontanare da voi, e ringraziare che la scienza permetta una facilitazione nell’argomento della procreazione. E poi, anche in questo caso, è sempre la natura a prendere la decisione finale.

 

Come gestire l’ansia dopo il transfert?

Dobbiamo essere in grado prima, dopo e durante, di gestire lo stress. Dobbiamo imparare a contenere questo stato emotivo, e per riuscirci è necessario fare tutto ciò che ci viene in mente per indurre uno stato di rilassamento. Stare bene è necessario e funzionale anche alla buona riuscita del percorso stesso, sia che abbia un esito positivo, sia in caso contrario. La PMA è una strada che indica un tempo di attesa, una speranza, un desiderio. Ma non sei sola, tutto questo è un percorso di coppia. Certo, per la donna è un po’ più complicato: c’è il suo corpo in gioco. Ma come dico sempre: è necessario un piano di contenimento, che abbia come obiettivo la riduzione dello stress. Non è necessario che siano azioni eclatanti, possono essere anche gesti semplici, come farsi una doccia calda. Mentre sei sotto il getto dell’acqua, guarda l’acqua che ti scivola addosso, e che porta via i tuoi pensieri negativi. Oppure, andare con le amiche a prendere un caffè, una lunga passeggiata, una lettura piacevole, qualsiasi sia l’azione che ti permette di stare bene: nutrila.

È necessario alimentare costantemente il senso di benessere per contenere l’ansia, la paura e in parta anche il dolore.

Ricordiamoci che siano duali: nutriamo il benessere che rafforza anche l’altra parte.

Come poter sconfiggere la sensazione di sentirsi un oggetto di cristallo?

 Il punto sta nell’accettazione. Se la realtà non la posso cambiare non resta altro da fare che cambiare me stessa, o meglio il mio mindset. È difficile, ma è risolutivo, perché comprendere l’accettazione permette di integrare l’esperienza nella propria vita. Non solo, è un percorso che riesce anche a riequilibrare la coppia.

Una coppia deve avere una direzione unica, perché è l’obiettivo comune che li unisce. E già questo è un argomento valido e sufficiente per poter trovare un equilibrio, un benessere e la forza necessaria per arrivare in fondo al percorso.

Ripeto: è necessario prendersi per mano, perché nello stress le coppie si perdono.
Accettare in maniera strutturale la realtà permette di trasformare anche un dolore in un successo, perché è sempre obbligatoria una riflessione.

Un consiglio: state sempre attente alle parole che rivolgete a voi stesse, perché poi il corpo le ascolta. Non definitevi “depresse”, “nel panico”, “terrorizzate” perché poi sarete la vostra stessa definizione.

Anche le paure devono essere prese per quelle che sono; cercate sempre di non etichettarvi dopo un trauma, perché i sentimenti hanno la necessità di essere trasformati in un pensiero, e questo poi deve essere elaborato.

L’attenzione spesso viene incanalato in un fatto, reagire quindi, in molti casi di sofferenza è l’azione necessaria.

Rivivi la diretta con la dott.ssa Elisa Vianello.